Un nuovo virus sta preoccupando il mondo con i suoi sintomi, tosse con sangue e febbre alta: di cosa si tratta.
In Russia si sta diffondendo un nuovo virus dai sintomi insoliti che sembra preoccupare tutto il mondo. Prima il fenomeno è stato descritto su alcuni canali Telegram locali e poi ne hanno parlato anche su alcuni media nazionali.

I sintomi sono preoccupanti: rientrano febbre persistente, stanchezza e, nei casi più severi, tosse con sangue. Le autorità sanitarie russe attribuiscono tutto ciò a infezioni comuni come quelle da Mycoplasma pneumoniae ma nonostante minimizzino così tanto il fenomeno, l’attenzione della comunità medica internazionale rimane elevata.
Il nuovo virus con tosse con sangue e febbre alta preoccupa tutti
Il nuovo virus sta colpendo pazienti in diverse città russe, tutti accomunati da una sindrome respiratoria acuta con i sintomi sopra citati quindi febbre persistente, stanchezza e, nei casi più gravi, tosse con sangue.

Rospotrebnadzor, l’agenzia federale preposta alla tutela della salute pubblica, ha negato la circolazione di un nuovo agente patogeno nel Paese invitando la popolazione a non allarmarsi. La comunità scientifica internazionale, comunque, osserva la situazione, in attesa di avere dati più solidi. Ciò che spaventa sono soprattutto i sintomi che, come visto, possono sfociare in tosse persistente ed emissione di sangue.
Nelle testimonianze online, poi, i malati riferiscono un peggioramento dei sintomi nonostante l’uso di antibiotici, come se ci fosse una resistenza al trattamento o a una possibile origine virale non ancora identificata. I test effettuati per influenza A e B, così come per il Sars-CoV-2 danno risultato negativo, il che complica tracciamento e diagnosi differenziale. Quindi, dato che non si può identificare il patogeno, nessuna strada è esclusa: potrebbe trattarsi di un’infezione atipica o di una combinazione di patogeni già noti.
La comunità scientifica internazionale, intanto, invita alla cautela in attesa di poter valutare dati verificabili. Anche perché l’assenza di dati epidemiologici (su incidenza, tasso di ospedalizzazione e mortalità) e la mancanza di trasparenza da parte delle autorità russe, rendono difficile valutare la reale portata del fenomeno e stabilire davvero di cosa si tratti. Ma fra le ipotesi degli immunologi c’è una in particolare: credono possa trattarsi di una recrudescenza di infezioni respiratorie note, forse aggravata da condizioni ambientali o da un ceppo meno responsivo ai comuni trattamenti medici. Ma non è detto con certezza.