L’INPS revocherà il diritto all’erogazione della pensione sociale se il percettore commetterà un errore. Scopriamo quale.
Alcuni percettori sono a rischio, potrebbero perdere la pensione/assegno sociale da un momento all’altro. I motivi che possono far scattare la sospensione o la revoca della prestazione sono cinque.

L’assegno sociale è una prestazione economica erogata previa domanda ai cittadini italiani e stranieri che versano in condizioni economiche disagiate e hanno redditi inferiori a determinati limiti. Oggi si chiama assegno sociale, fino al 1996 si chiamava pensione sociale. Si tratta di un beneficio con carattere provvisorio e ogni anno l’INPS verificherà che i requisiti di accesso continuino ad essere soddisfatti.
Nel 2025 l’importo del trattamento è pari a 538,69 euro e viene erogato per 13 mensilità. Il limite reddituale è fissato a 7.002,97 euro, sale a 14.005,94 se il richiedente è coniugato. Il 100% della misura spetta solo ai soggetti non coniugati e senza reddito e ai soggetti coniugati con reddito entro la soglia di 7.002,97 euro. Gli altri percettori riceveranno la pensione sociale in misura ridotta. Tra i requisiti da soddisfare per richiedere la prestazione lo stato di bisogno economico, aver compiuto 67 anni, la residenza effettiva in Italia con minimo dieci anni di soggiorno legale e continuativo nella nostra nazione.
I cinque motivi che portano alla sospensione o alla revoca dell’Assegno sociale
Come accennato è compito dell’INPS verificare che i requisiti siano soddisfatti per continuare a ricevere l’Assegno sociale. Qualora rilevasse delle irregolarità procederebbe con la sospensione del beneficio e in determinati casa con la revoca dello stesso. La sospensione immediata, nello specifico, scatta in caso di mancato inoltro del modulo di accertamento di esistenza in vita per chi si assenta a lungo dall’Italia.

Un secondo caso è il trasferimento della residenza all’estero anche se temporaneo. Superando i 30 giorni consecutivi i versamento dell’Assegno sociale si interromperanno. Anche le variazioni reddituali potrebbero portare ad una sospensione delle erogazioni. Succede quando il reddito aumenta facendo superare le soglie limite stabilite dalla normativa. Basta una piccola entrata aggiuntiva per far perdere il diritto alla prestazione.
I percettori, poi, sono a rischio di sospensione per sopraggiunti cambiamenti nella composizione del nucleo familiari – un matrimonio, ad esempio – o per mancata presentazione del modello RED entro la scadenza fissata dall’INPS. Questo è il documento con il quale il cittadino informa l’ente della previdenza sociale sulla propria situazione reddituale. Chi non procede con l’inoltro rischia la sospensione delle erogazioni della pensione sociale. Conoscendo i casi in cui il rischio di perdere il beneficio è alto, il contribuente potrà evitare di cadere in errore, correggere eventuali sbagli e integrare la documentazione mancante per non rimanere senza l’aiuto economico.