Fino a 4.800 euro di Bonus per sei mesi, l’INPS aiuta una categoria di lavoratori in base al guadagno. Scopriamo requisiti e importo erogato.
Redditi bassi insufficienti o l’assenza improvvisa dell’entrata mensile possono gettare il lavoratore nel panico. Come sopravvivere senza soldi? Ad aiutare i cittadini arriva l’INPS con alcune prestazioni erogabili al presentarsi di alcune situazioni di grave difficoltà economica.

L’argomento sul quale si ritorna sempre e che ha un pensiero fisso nel nostro cervello è quello dei soldi. Certo la salute è più importante, sicuramente avere affetti e amici è fondamentale e il denaro non farà la felicità ma ci spiegate come è possibile garantirsi cure mediche, cene con gli amici e un tetto sopra la testa se non si hanno i soldi? Inevitabile, dunque, che il confronto costante sia tra i guadagni, lo stile di vita desiderato e quello che realmente si ha.
Tutti vorremmo di più per vivere sereni e non dover pensare solo a bollette, mutuo e spese ma sappiamo anche che bisogna tenersi stretto ciò che si ha perché il rischio di perdere tutto da un momento all’altro è reale. E rimanere senza un’occupazione improvvisamente significa perdere la certezza mensile dell’entrata anche se minima e appena appena sufficiente. L’INPS aiuta i lavoratori che rimangono senza lavoro per motivi indipendenti dalla propria volontà ma le prestazioni erogate hanno una durata temporale. Vediamo chi può ricevere fino a 4.800 euro per sei mesi.
Il Bonus da 4.800 euro si chiama ISCRO: a chi è dedicato?
L’ISCRO è l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa rivolta ai lavoratori autonomi con Partita IVA iscritti alla Gestione Separata con svolgimento dell’esercizio di arti e professioni. La misura di sostegno viene erogata quando il professionista ha una riduzione dei guadagni per sei mesi nella misura massima di 806,40 euro a mensilità. C’è anche un importo minimo da non superare ossia 252 euro al mese.

Tra i requisiti da soddisfare per ottenere l’ISCRO c’è la non titolarità di pensione diretta o forme di previdenza obbligatoria e un reddito inferiore a 12.648 euro nel 2024. Inoltre il richiedente non dovrà essere percettore di Assegno di Inclusione e dovrà avere un reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% rispetto al reddito medio dei tre anni precedenti nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda di Indennità.
Altra condizione necessaria è la titolarità della Partita IVA da minimo 3 anni (non più 4 anni) per l’attività che ha consentito l’iscrizione alla Gestione previdenziale in corso. Infine bisognerà essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali obbligatori. Misura alternative all’ISCRO è la DIS-COLL a condizione che il richiedente sia privo di Partita IVA al momento della richiesta, sia in stato di disoccupazione involontaria e abbia maturato minimo un mese di contribuzione dal 1° gennaio dell’anno precedente all’interruzione del rapporto di lavoro.