Conto corrente, evita queste 3 operazioni: fanno subito partire i controlli del Fisco

Sul conto corrente depositiamo i nostri soldi ma ciò non significa che siamo liberi di usarli come preferiamo. Il Fisco è sempre in agguato.

I controlli del Fisco hanno un obiettivo lodevole, ridurre il fenomeno dell’evasione fiscale e del riciclaggio di denaro in Italia. Ad andarci di mezzo, però, sono più i piccoli contribuenti onesti che i reali truffatori dello Stato.

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Conto corrente, evita queste 3 operazioni: fanno subito partire i controlli del Fisco (Conosceremilano.it)

Nel 2024 le somme confluite nelle casse dello Stato grazie all’attività di recupero dell’evasione da parte di Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate-Riscossione ammontano a 33,4 miliardi di euro. Significa che i monitoraggi funzionano arrivando a segnare il recupero più alto di sempre. Questo perché il Fisco può contare su numerosi strumenti di controllo e sul sostegno dell’Intelligenza Artificiale per individuale i possibili evasori. I confronti tra banche dati, poi, sono utili per risalire ad incongruenze e dati poco chiari che necessitano di approfondimenti.

I cittadini, però, non devono pensare che ad essere monitorati siano solo soggetti con ricchi conti bancari, grandi professionisti e criminali noti. Tutti siamo coinvolti nelle verifiche e per un minimo errore potremmo essere chiamati a dover dare spiegazioni del nostro operato o di sbagli nelle comunicazioni o compilazioni di documenti importanti come la Dichiarazione dei redditi. Particolare attenzione dobbiamo porla nell’utilizzo del conto corrente.

Conto corrente: cosa sapere per evitare accertamenti fiscali

Pur essendo vero che sul conto corrente versiamo i nostri risparmi accumulati con fatica ciò non ci legittima a compiere qualsiasi operazione. Quando si parla di soldi e, soprattutto, di trasferimenti, versamenti e prelievi, il Fisco è molto vigile. Nello specifico ci sono tre movimenti bancari che desterebbero l’attenzione, in primis i bonifici internazionali in arrivo o uscita da e verso Paesi esteri.

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Conto corrente: cosa sapere per evitare accertamenti fiscali (Conosceremilano.it)

L’AdE controlla queste operazioni perché potrebbero essere legate al riciclaggio di denaro, al finanziamento di atti terroristici o all’evasione fiscale. In particolare saranno le banche a segnalare i bonifici all’Unità di Informazione Finanziaria quando la transazione supera determinate somme. Attenzione, dunque, alla causale utilizzata e a conservare la documentazione che giustifica l’entrata o il trasferimento di denaro dal proprio conto ad uno estero.

Un’altra operazione monitorata riguarda il prelievo di contanti oltre i 10 mila euro al mese (anche in più volte). L’Istituto di credito è autorizzato a segnalare i prelievi sopra questa cifra all’UIF che a sua volte coinvolgerebbe Guardia di Finanza e Fisco. Stesso discorso per i versamenti, l’AdE potrebbe domandarsi la provenienza del denaro soprattutto se le somme sono alte. Infine, serve la causale chiara e dettagliata anche per i bonifici tradizionali da e verso privati soprattutto se ricorrenti o di importo elevato. In caso di accertamenti il contribuente dovrà spiegare il motivo del trasferimento di denaro apportando la documentazione attestante la legittimità dell’operazione.

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