Cercate tra le voci di spesa del condominio i compensi extra per l’amministratore. Potreste aver pagato somme non dovute.
Quanta attenzione prestate alle spese condominiali? Periodicamente l’amministratore invia un prospetto con i costi corrisposti e quelli da versare ma verificate che le richieste siano legittime? C’è, ad esempio, una voce che non sempre è legittima. Lo ha stabilito il Tribunale di Roma.

Quando si vive in un condominio ci sono delle spese fisse e straordinarie da affrontare in relazione alle parti comuni dell’edificio. Queste spese vengono quantificate dall’amministratore in base ai massimali e devono essere riportate nel regolamento condominiale con approvazione dell’assemblea. Le somme di denaro da corrispondere variano da proprietario a proprietario perché dipendono da diverse variabili come i metri quadri dell’appartamento o dal piano in cui si abita. Gli importi servono per garantire il corretto funzionamento nonché la tutela nel tempo dello stabile.
Nessun condomino può essere esentato dal pagamento delle spese condominiali sia fisse che variabili in base alla distinzione tra ordinarie e straordinarie. Le prime riguardano la gestione e la manutenzione dei beni comuni e sono corrisposte con scadenze periodiche. Le seconde, invece, riguardano la manutenzione straordinaria delle parti in comune. In entrami i casi c’è una ripartizione legata alle tabelle millesimali. Sul resoconto delle spese si potrebbe leggere una voce che deve insinuare dei dubbi.
Compenso extra all’amministratore, cosa sapere
L’amministratore non ha diritto a compensi extra, lo ha stabilito il Tribunale di Roma. La richiesta di somme aggiuntive per attività ordinarie è illegale. Una questione più volte fonte di discussioni a cui ora sembra sia stata data una risposta definitiva. Per lo svolgimento di doveri ordinari l’amministratore non ha diritto ad alcun extra. L’ordinamento, quindi, va incontro ai condomini e cerca di tutelarli da richieste di soldi ingiustificate.

La sentenza di riferimento è la numero 15169 nell’8 ottobre 2024. Il caso riguardava la domanda di compensi aggiuntivi per la fornitura di copie di documenti ai condomini. Ebbene, l’obbligo di fornire la documentazione rientra nelle mansioni dell’amministratore e, dunque, non può scattare una richiesta economica per svolgere il proprio dovere. A rafforzare questa norma la sentenza numero 18824 del 10 dicembre 2024. Non si ha diritto a compensi extra nemmeno per adempimenti fiscali relativi alla gestione del condominio. Questi sono attività ordinarie che fanno parte delle funzioni dell’amministratore.
Il compenso aggiuntivo, dunque, può dichiararsi legittimo solo se approvato dall’assemblea condominiale e specificato nel contratto di nomina del professionista. L’amministratore, dunque, dovrà presentare un preventivo dei costi extra e chiedere l’approvazione dei condomini. Senza delibera specifica non potrà avanzare nessuna richiesta di soldi in più rispetto a quelli che già percepisce per lo svolgimento delle attività ordinarie.