Utilizzare la carta di credito di un genitore con il suo consenso potrebbe portare dei rischi. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Nella vita di tutti giorni ci si può trovare davanti a diverse esigenze impreviste o anche davanti alla necessità di fare acquisti urgenti. Per questo motivo, una persona potrebbe chiedere aiuto a suo padre o madre, chiedendogli in prestito la carta di credito, ovviamente con il suo consenso.

Se da un lato questo gesto può sembrare del tutto innocuo e privo di conseguenze, dall’altro può comportare una serie di rischi legali, economici e familiari che è bene comprendere e che non devono essere sottovalutati. Prima di continuare a leggere, in ogni caso, è bene consultare la propria banca per verificare le condizioni d’uso specifiche.
Non è così semplice, quindi, utilizzare la carta di credito di un familiare. E ce ne parla anche avv_giuseppe_di_palo sulla sua pagina di Instagram. Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa si rischia.
Utilizzare la carta di credito di un familiare: ecco i rischi
Utilizzi la carta di credito dei tuoi genitori, anche con il loro consenso? Fai attenzione: infatti, potresti incorrere in dei rischi che non dovresti sottovalutare. Forse non sai che stai commettendo un reato, il 493 TER del Codice Penale.
In molti pensano che la carta sostituisca il denaro: infondo, è quello il suo scopo, ovvero pagare beni e servizi. In realtà non è proprio così. Ce ne parla – tramite un post sui social – anche l’avvocato Giuseppe Di Palo. Infatti, si “tende a tutelare anche la sicurezza delle transizioni commerciali che costituisce un interesse collettivo per cui il consenso del titolare della carta non è sufficiente”.

La domanda però che una persona si potrebbe fare è che in ogni caso è stato dato il consenso da parte dei genitori – o comunque del famigliare. Chi è mai che potrebbe denunciare? In realtà, potrebbe farlo l’altro figlio. Potrebbe essere che si ha un fratello o una sorella più grande che è sposata e che non vuole che si “sperperi” in questo modo il denaro dei tuoi genitori. Infondo, si tratta di spese solo del figlio e non di tutta la famiglia.
La carta di credito può essere utilizzata da un una terza persona? La risposta è sì, ma solo per soddisfare le esigenze e bisogni del suo titolare. Insomma, il titolare della carta di credito rimane responsabile del saldo e di qualsiasi addebito effettuato sulla carta.
Presta molta attenzione soprattutto se il titolare della carta non è stato ben informato su come viene utilizzata la carta – o se si verificano spese non autorizzate. Infatti, si potrebbe pensare che si abbia abusato della sua fiducia, con potenziali conflitti familiari o anche azioni legali.
Molte banche stanno cercando di tutelarsi in questo modo: infatti, si richiede che ogni persona che utilizzi una carta di credito sia nominata come titolare o come utilizzatore aggiuntivo. In questo ultimo caso, si dà una carta aggiuntiva sotto lo stesso conto. In poche parole, se hai il consenso del tuo familiare per usare la sua carta di credito, è importante agire con trasparenza, limitarti agli accordi presi e assicurarti che non ci siano conflitti riguardo all’uso della carta.