Mutui: sempre più italiani decidono di sospenderlo, ecco come fare, “non sepevo che fosse diventato legale”

È in crescita il numero di persone che decidono di sospendere i mutui, pratica assolutamente legale, ma che non tutti conoscono. Per molti può essere una soluzione provvidenziale.

Il numero di italiani in difficoltà economica nell’ultimo periodo è decisamente cresciuto, colpa di un costo della vita che è aumentato a dismisura e che rende difficile riuscire a gestire anche le spese ritenute di normale amministrazione. Avere un lavoro che garantisca un guadagno sicuro cambia poco, a maggior ragione per chi tra le varie voci deve aggiungere quelle relative ai mutui, finanziamento che molti decidono di sottoscrivere per poter diventare proprietari della casa in cui vivono.

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Tanti italiani stanno decidendo di sospendere il mutuo casa – Conosceremilano.it

Dover essere regolari con le rate può comportare però notevoli sacrifici, sia da parte di chi ha scelto il tasso variabile, con il rischio che l’importo possa aumentare nel corso del tempo, sia per chi ha invece quello fisso. Fortunatamente è possibile adottare una soluzione che ora potrebbe essere provvidenziale, anche se non tutti sono a conoscenza di questa opportunitò, la sospensione del pagamento. Questo è possibile però solo se si verificano alcune condizioni ben precise.

I mutui si possono sospendere: quando e come fare

Sottoscrivere mutui non è sempre così semplice, chi lo richiede è oggetto di una serie di controlli scrupolosi da parte della banca, che deve assicurarsi che il cliente abbia le giuste garanzie per saldare l’importo previsto. Certamente in quel momento è difficile prevedere eventuali problemi che possono emergere nel corso del tempo, ma avere un lavoro con contratto a tempo indeterminato può rappresentare un vantaggio per ottenere l’approvazione.

Chi si rende conto di non riuscire a gestire tutte le spese a distanza di anni deve necessariamente cercare di capire se sia possibile fare qualcosa, così da scongiurare il rischio di perdere la casa. Non tutti lo sanno, ma una soluzione c’è ed è data dalla possibilità di sospenderlo, in modo tale da riprendere con le rate non appena la situazione migliorerà. Non è ovviamente una mossa disponibile sempre, ma a condizione di essere in possesso di determinate condizioni. Questa soluzione è chiamata anche Fondo di Solidarietà Gasparrini ed è resa accessibile solo in caso di licenziamento o di riduzione dell’orario di lavoro, quando evidentemente i guadagni che si percepiscono sono minori. Si tratta però di qualcosa che deve necessariamente riguardare il titolare del prestito e valido solo per i mutui sulla prima casa (non valgono quindi i mutui aperti per le seconde case o per le ristrutturazioni).

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La sospensione del mutuo è possibile in caso di licenziamento – Conosceremilano.it

Non si tratta ovviamente, come è facile immaginare, di una misura che ha una durata illimitata, ma prevede vincoli specifici:

  • Sospensione per sei mesi se si è sospesi dall’attività lavorativa per un minimo di 30 giorni fino a un massimo di 150 giorni lavorativi;
  • Sospensione dai mutui per massimo 12 mesi se il fermo dal lavoro dura tra i 151 e i 302 giorni lavorativi:
  • Se il fermo dal lavoro supera i 302 giorni il finanziamento può essere bloccato fino a un massimo di 18 mesi.

Sono inoltre previsti requisiti ben precisi anche in merito all’ISEE, che non deve essere superiore ai 30 mila euro, oltre a poter fare la richiesta solo se i mutui non hanno un valore superiore ai 250 mila euro. Attenzione, il blocco non è totale, ma parziale: ogni rata, infatti comprende la quota capitale, ovvero la parte di debito rimborsato ogni mese, e una quota di interessi, ovvero il costo applicato dalla banca in merito a quanto si deve saldare. La sospensione dei mutui prevede la possibilità di bloccare interamente la quota capitale e il 50% degli interessi.

coppia in banca per mutuo
La richiesta deve essere presentata alla banca – Conosceremilano.it

L’agevolazione è inoltre disponibile in caso di invalidità del titolare (non inferiore all’80%), mentre in caso di morte passerà agli eredi, a condizione che decidano di accettare l’eredità. La richiesta deve ovviamente essere presentata alla banca, portando la relativa documentazione che certifichi quello che è accaduto.

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