Pensione troppo bassa? ci sono due metodi legali per aumentarla e non di poco

Non tutti lo sanno, ma ci sono due metodi, assolutamente legali, che possono consentire di aumentare una pensione troppo bassa. Ecco come fare.

Molti di noi si ritrovano a dover lavorare per poter mantenere la famiglia o se stessi, ma allo stesso tempo per potersi garantire un futuro con uno stile di vita almeno dignitoso quando non si sarà più giovani. A volte però questo non è sufficiente, spesso infatti si porta avanti la propria professione per oltre 40 anni, in virtù delle modifiche a livello normativo che sono state introdotte, ma ci si rende conto che la pensione risulta essere troppo bassa.

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Aumentare la pensione troppo bassa è ora possibile – Conoceremilano.it

Questo può causare non pochi problemi e apprensioni non da poco, soprattutto perché è quasi impensabile per molti genitori poter chiedere aiuto ai propri figli, che si ritrovano spesso a loro volta in difficoltà anche nella gestione delle spese minime. In casi simili si arriva così a fare rinunce anche pesanti, che possono riguardare qualcosa di necessario come le visite mediche, situazione che non può che gettare nello sconforto. Fortunatamente può non essere più indispensabile farlo, ci sono dei metodi che possono consentire di aumentare l’importo percepito in maniera assolutamente legale.

Come aumentare l’importo se la pensione è troppo bassa: i metodi a cui non hai pensato

Avere la possibilità di guadagnare di più fa certamente comodo a tutti, a maggior ragione in un periodo come questo in cui in tanti si sono resi conto che i soldi non bastano praticamente mai. Può bastare infatti una piccola emergenza per mettere in difficoltà molti nostri connazionali, molti dei quali si ritrovano già costretti a fare delle rinunce anche piuttosto consistenti per andare avanti.

I problemi possono essere certamente maggiori quando ci si rende conto di percepire una pensione troppo bassa, visto che non si ha modo di guardarsi attorno e mettersi in cerca di un altro impiego come possono fare i lavoratori. Chi si trova in questa situazione non deve però disperare, esistono infatti due strumenti che possono consentire di ricevere una cifra più elevata ogni mese.

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Ci sono due sistemi che permettono ai pensionati di guadagnare di più – Conosceremilano.it

Uno di questi è definito assegno sociale ed è erogato dall’INPS a chi ha almeno 67 anni e si trova in una situazione di bisogno economico. Il limite di reddito è pari a 6.947,33 euro annui e 13.894,66 euro, se il soggetto è coniugato e consente di ricevere 534,41 euro per 13 mensilità. La cifra spetta interamente a chi non è coniugato e non ha alcun reddito e ai coniugati che hanno un reddito familiare inferiore all’importo totale annuo dell’assegno. L’assegno sociale ha invece un valore ridotto per i coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’Assegno e il doppio dell’importo annuo dell’Assegno e per i non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’Assegno.

A questo si può aggiungere poi l’assegno di inclusione, concesso alle famiglie in cui è presente un minore, un disabile o una persona over 60. In questo caso l’ISEE non deve superare i 10.040 euro, mentre il reddito familiare deve essere inferiore ai 6.500 euro all’anno. Il limite va moltiplicato per il parametro di scala di equivalenza, per questo il valore può crescere. Qualora chi lo richiede viva in affitto, la soglia del reddito familiare è pari a 10.140 euro. Per quanto riguarda l’importo, invece, questo può arrivare fino a euro 6.500 annui, ovvero euro 8.190 annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

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L’INPS eroga entrambi gli assegni – ANSA – Conosceremilano.it

A questo può aggiungersi un contributo per l’affitto fino ad un massimo di euro 3.640 annui, ovvero 1.950 euro annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza. L’assegno di inclusione non può però mai essere al di sotto dei 480 euro al mese.

Attenzione, i due assegni non arrivano in automatico, chi ha i requisiti richiesti deve presentare domanda attraverso un patronato, un CAF o il sito dell’INPS.

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