Se al supermercato trovi esposti dei prezzi diversi per chi paga in contanti e per chi paga con la carta, chiediti se sia legale. Ecco cosa dice la legge.
Abbiamo a disposizione diversi metodi di pagamento quando facciamo le nostre commissioni: pagare con contanti o con carta. Sempre più persone, per comodità e per sicurezza, sono passate ad usare la carta, lasciando a casa i contanti. Questa scelta deve essere un vantaggio, non uno svantaggio!

Già perché i consumatori potrebbero vedersi richiesti dei soldi in più proprio per aver deciso di pagare con la carta piuttosto che con i contanti. Se per esempio al supermercato, mettendo nel tuo carrello un prodotto che vuoi acquistare, leggessi sul cartellino due prezzi diversi (per chi paga in contanti e per chi paga con la carta), chiediti subito se sia legale o meno per l’esercente farlo.
È legale che al supermercato ci siano due prezzi diversi per chi paga in contanti e per chi paga con la carta?
Fortunatamente in Italia e in Europa è illegale una maggiorazione del prezzo per chi paga con la carta. Ma negli Stati Uniti, a quanto pare, è possibile farlo: in un video postato sui social, si metteva in risalto proprio come i prodotti venduti al supermercato presentassero un cartellino con due prezzi diversi in base alla modalità di pagamento.

Se però in Italia ti venissero richiesti dei soldi in più per il pagamento con carta, sappi che ciò è illegale. In diverse circostanze, nei mesi scorsi, alcune persone si sono trovate in questa incresciosa situazione. Per esempio una cliente di un bar a San Donà di Piave, dopo aver fatto colazione, si è ritrovata sullo scontrino una voce di costo aggiuntiva rispetto a ciò che aveva consumato: cappuccino, brioche, servizio al tavolo ed anche un supplente del 22% per il “servizio pagamento bancomat”.
La cliente si è rivolta alle forze dell’ordine e dopo una contestazione formale, questi hanno segnalato il bar all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato per la commissione di una multa all’esercente (per queste situazioni, la multa va dai 2.000 ai 5 milioni di euro). Infatti, non è possibile in Italia maggiorare i pagamenti con il pos.
L’articolo 62 del Codice del Consumo parla chiaro: “I professionisti (termine generico per indicare imprenditori, commercianti, eccetera, ndr) non possono imporre ai consumatori, in relazione all’uso di determinati strumenti di pagamento, spese per l’uso di detti strumenti“. Di questi strumenti, dunque, fanno parte tutti i pagamenti elettronici, e quindi carte di credito e debito, prepagate, applicazioni per smartphone. Anche in Europa le regole sono le stesse.